Lightbox Effect

giovedì 20 marzo 2014

Equinozio di Primavera

Oggi, alle 17:57 ora italiana, entreremo ufficialmente nella primavera astronomica (dato che quella meteorologica si fa iniziare per convenzione il giorno 1 Marzo). Precisamente a quell'ora, avremo il cosiddetto Equinozio di Primavera, che corrisponde ad una uguale durata del giorno e della notte per tutto il nostro pianeta. Il Sole oggi, dal nostro punto di vista, attraversa l'equatore verso nord.


Questa immagine sopra ci può aiutare a capire la posizione del nostro pianeta in riferimento a questi momenti salienti della sua orbita. Come possiamo vedere, la Terra si sta allontanando dalla posizione più vicina al Sole per raggiungere l'Afelio (punto più lontano dalla stella) durante l'Estate. Questo può sembrare strano, come è possibile?

martedì 18 marzo 2014

Congiunzione tripla durante la notte

A partire da stasera, fino a domattina, avremo la possibilità di osservare un incontro molto interessante tra vari oggetti presenti nel cielo notturno. Parliamo in primis della nostra Luna, illuminata per circa il 95% della sua superficie, poi del pianeta rosso, Marte, e della azzurra stella Spica, la principale della costellazione della Vergine. Nell'immagine sotto vediamo come sono disposti i tre corpi celesti al loro sorgere, intorno alle 20:40.
(Credit: Stellarium)

La direzione nella quale osservare è naturalmente quella orientale, per precisione a 104° (o ESE), dove sarà il momento migliore per tentare di fotografarla, dato che la Luna, essendo bassa sull'orizzonte, sarà molto meno luminosa rispetto alle ore successive. In più, il suo colore rossastro/aranciato, conferirà a tutta la vista un aspetto davvero suggestivo.

L'allineamento 'perfetto' tra i tre corpi, si avrà invece intorno alle 22:20, quando, come da immagine qui sotto, Spica, Luna e Marte saranno lungo una stessa linea immaginaria.
(Credit: Stellarium)

La congiunzione andrà avanti per tutta la notte, quindi anche se non riuscirete ad osservarla nelle sue prime fasi, non preoccupatevi. Avete tutto il tempo per poterla apprezzare, specialmente per i suoi colori cangianti quando si passa da un oggetto celeste all'altro. E anche le distanze sono decisamente differenti.

Stiamo osservando la Luna, che durante la nottata odierna avrà una distanza di circa 390000 Km, o circa 1.3 secondi luce. Marte invece, il nostro 'vicino' compagno planetario nel Sistema Solare, sarà ad una distanza di 0.69 UA (o circa 103.6 milioni di Km) a 5.8 minuti luce da noi.
Spica, invece, anche se ci sembra molto vicina ad entrambi, è lontana 250 anni luce! O l'enorme cifra di 2.37*10^15 Km!

Insomma, un incontro tra il vicinissimo ed il lontanissimo, dalla nostra prospettiva! Ed un'altra delle cose che possono stupire, osservando il 'solito, classico' cielo notturno.
Buone osservazioni a tutti!

G. Petricca

giovedì 6 marzo 2014

Per la prima volta Hubble osserva un asteroide disintegrarsi

E' sicuramente una delle osservazioni più spettacolari e bizzarre che il telescopio spaziale Hubble, di nota fama, ci ha permesso di studiare da vicino. In particolare parliamo della disgregazione pressoché totale del corpo celeste P/2013 R3, un asteroide dell'omonima fascia compresa tra l'orbita di Marte e quella di Giove.


Le immagini, in questo come in altri casi, valgono decisamente più di mille parole. E quindi ecco uno spettacolare mosaico (© NASA, ESA, D. Jewitt (UCLA)) di quattro riprese effettuate dal telescopio orbitante che vanno, come si può leggere, dalla fine di Ottobre del 2013 alla metà di Gennaio del 2014.

Si possono notare chiaramente tutti i singoli frammenti (una decina circa) in lento allontanamento da quella che era la posizione del corpo principale dal quale si sono generati. Ed effettivamente, dalle misurazioni effettuate, questa velocità di distanziamento è davvero molto bassa, vicina ad 1 Km/h. Quindi, più lenta della media velocità di camminata di un essere umano (che è circa di 6-7 Km/h).

Questa 'lentezza', chiamandola così, ha fatto immediatamente escludere agli scienziati che l'asteroide sia andato incontro a questo processo di disintegrazione a causa di un impatto con un altro asteroide che ha intercettato la sua orbita nel momento esatto. Invece, come studi che si stanno sempre più affermando, è possibile che la sua 'fine' sia da attribuirsi all'effetto YORP.

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YORP è un acronimo che sta per Yarkovsky–O’Keefe–Radzievskii–Paddack, dai nomi degli studiosi che lo hanno teorizzato e provato nel corso del tempo. L'effetto YORP è molto semplice da spiegare: in pratica la luce solare viene assorbita dal corpo celeste e ri-emessa sotto forma di calore. Quando però il corpo ha un aspetto irregolare, ci saranno zone che emetteranno più calore di altre, e questo va a creare uno squilibrio che causa una leggera rotazione del corpo stesso. A lungo andare, con gli effetti che si sommano periodo dopo periodo, la velocità di rotazione è talmente elevata che il corpo non riesce più a rimanere aggregato, e quindi, va letteralmente in pezzi, come si può vedere dall'immagine in apertura, e dal video qui sopra.

Per far si che questo avvenga, ovviamente l'asteroide non deve essere totalmente compatto, e molti nella fascia degli asteroidi rispondono a questo criterio, date le orbite erratiche di molti dei corpi che la compongono. Un altro piccolo mistero svelato nel nostro piccolissimo angolo di cosmo, ma che come sempre, risulta molto affascinante.

G. Petricca

sabato 1 marzo 2014

La tempesta geomagnetica di due giorni fa

Il 27 Febbraio, si è avuta una tempesta geomagnetica che ha sorpreso le aspettative di tutti gli osservatori del cielo notturno, nelle alte e medie latitudini del pianeta.

Facciamo però un passo indietro, prima di affrontare il tutto, e chiediamoci: cos'è una tempesta geomagnetica? Cito Wikipedia, che da una spiegazione molto comprensibile:
"Una tempesta geomagnetica è un disturbo della magnetosfera terrestre, di carattere temporaneo, causato dall'attività solare e rilevabile dai magnetometri in ogni punto della Terra. Durante una tempesta solare, il Sole produce forti emissioni di materia dalla sua corona che generano un forte vento solare, le cui particelle ad alta energia vanno ad impattare il campo magnetico terrestre dalle 24 alle 36 ore successive all'emissione di massa coronale.
Ciò accade soltanto, ovviamente, qualora le particelle del vento solare viaggino in direzione della Terra. La pressione del vento solare cambia in funzione dell'attività solare e tali cambiamenti modificano le correnti elettriche presenti nella ionosfera. Le tempeste magnetiche generalmente durano dalle 24 alle 48 ore, anche se alcune possono durare per diversi giorni."
Ora sappiamo di cosa stiamo parlando, ovvero di un disturbo al campo magnetico del nostro pianeta, che in alcuni casi può risultare dannoso, come nel caso dell'evento del 1989, che causò il collasso totale della rete elettrica del Quebec, in Canada, nel giro di pochi secondi, lasciando senza corrente circa 6 milioni di persone. Oppure l'evento del 2003 che risultò avere un effetto di estremo e diffuso blackout riguardo le comunicazioni radio, oltre che al danneggiamento di alcuni satelliti in orbita, e all'interruzione del servizio di molti altri.

Ma, in tutti i casi, sia quelli dannosi, sia quelli che non lo sono, c'è una cosa che è associata alle tempeste di questo tipo: l'aurora polare. E, proprio due giorni fa, le aurore si sono spinte decisamente più a sud del normale, arrivando ad essere visibili sino in Inghilterra, Galles, sud della Danimarca, e anche l'Olanda! Spazio quindi alle migliori fotografie reperite online: